Dopo un’approfondita formazione in ginnastica artistica a 14 anni entra all’Accademia Nazionale di Danza. Due anni più tardi Maurice Béjart la scopre e la porta alla Mudra, la sua scuola di Bruxelles, dove segue lezioni di danza classica e moderna, flamenco, jazz, solfeggio, ritmo, canto, teatro, improvvisazione. Un anno dopo, senza lasciarle finire la scuola, Maurice Bèjart la scrittura nella sua compagnia “Balletto del XX Secolo”, che diventerà nel 1978 “Béjart Ballet Lausanne”. Dall’età di 17 anni interpreta tutti i ruoli principali del repertorio bejartiano: Bolero, Sacre du Printemps, Symphonie pour un Homme Seul, Sonate à Trois, Notre Faust, Serait ce la Mort, Sonate n.5, Cantate n.51, Ce quel l’Amour me dit, Light. Tra i suoi più prestigiosi partners: Jorge Donn, Patrick Dupont, Eric Vu An, Jean Babile.
Nel 1986 riceve il Premio Postano. Nel 1987 partecipa al film Le Notti Bianche di Leningrado. Béjart crea per lei i ruoli di Maria Callas in Casta Diva, La Terra nella Messa per il Tempo Futuro, Cosima Wagner in Dionysos, La Fanciulla Malata di Febbri nel Martirio di San Sebastiano, Leah nel Dibouk, Sienglinde nel Ring, La Rivoluzione in 1789…et Nour, Elle in Elegie pour Elle, L…Aile, Life con Jean Babile, Oum Kaltzoum nel Balletto Pyramides creato al Cairo nel 1990. Dal 1991 Grazia Galante danza anche le proprie coreografie: presenta prima a Cannes poi a Varsavia Hotel by the Railboard. Nel 1992 danza la sua creazione Gaitè Inconsolabile in omaggio a Jorge Donn, suo partner sulla scena e amico inseparabile nella vita. Nel 1995 come segno di stima e gratitudine al suo straordinario maestro, realizza con Andrè De La Roche e la Compagnia di Danza Teatro di Torino diretta da Loredana Furno e Jean-Pierre Martal lo spettacolo Omaggio a Béjart. Il Ministro della Cultura Francese Jack Lang le ha conferito l’onorificenza di Chevalier Des Arts et Des Lettres.
E’ Guest Star nelle migliori compagnie di danza italiane ed internazionali.
“Per me ogni persona è unica, ma Grazia Galante è ancora più unica degli altri: I’ho scoperta all’Accademia di Danza di Roma e l’ho portata con me alla mia scuola, Grazia ha fatto talmente tanti progressi ed è maturata così tanto da farmi quasi paura: vedo in lei tutto il candore e la passione della giovinezza e nello stesso tempo una conoscenza del teatro che va al di la della coreografia, una scienza della scena, dello sguardo, del movimento, un’interiorità drammatica che sono veramente affascinanti: tra lei e me ci sono delle grandi affinità, non le parlo spesso, non le spiego molte cose e pertanto ho l’impressione che in uno sguardo, uno sfiorarsi delle mani, in un atteggiamento ci sia un contenuto molto importante e molto profondo. Grazia Galante ha la forza e l’innocenza di un’eroina italiana.”
Maurice Bèjart