Gioia Lussana è insegnante yoga (Y.A.N.I.) e docente di rāja e tantra-yoga presso diverse Scuole di formazione per insegnanti yoga in Italia. Per l’approfondito lavoro di studio e divulgazione della tradizione testuale indiana ha ottenuto dal 2013 il Patrocinio dell’Istituto Italiano degli Studi Orientali dell’Università Sapienza di Roma per i seminari che promuove con l’Università Popolare dello Sport. Laureata cum laude in Indologia con R.Gnoli e R.Torella, ha approfondito in particolare il tantrismo kaśmīro di matrice śivaita non duale. Nel 1987 è stata co-fondatrice dell’A.ME.CO (Associazione per la Meditazione di Consapevolezza) con Corrado Pensa e per oltre 20 anni ha approfondito la meditazione vipassanācon esponenti qualificati del buddhismo contemporaneo. Dopo aver ascoltato dal vivo gli insegnamenti di J.Krishnamurti in Svizzera, ha potuto conoscere personalmente e lavorare con alcuni maestri indiani di impronta krishnamurtiana come R.P.Kaushik e Vimala Thakar.Ha ottenuto il Diploma intermediate, riconosciuto dall’Università di Pechino, nelle pratiche di Qi Gong del taoismo tradizionale cinese. Conduce seminari di approfondimento della pratica yoga, collegandola allo studio dei testi tradizionali e tiene a Roma regolari corsi di Haṭha-yoga. Ha pubblicato articoli e saggi sullo yoga in riviste scientifiche (Rivista di Studi Orientali) e divulgative (Appunti di Viaggio).Ha conseguito nel 2015 il PhD (Dottorato di ricerca) presso l’Università Sapienza di Roma in Civiltà e Culture dell’Asia con il prof. R.Torella con una tesi sul significato dello yoga nel tantrismo hindu delle origini.
Nel 2019, con una borsa di studio della Fondation Inde-Europe de Nouveaux Dialogues ha studiato in Kaśmīr con Pranāthji Koul, uno dei rappresentanti più autorevoli della Comunità di Śrīnagar fondata da Lakshmanjoo.
Approfondimenti:
- I significati dell’Asana nello Yoga (articolo di Gioia Lussana – rivista APPUNTI DI VIAGGIO n. 123)
- Tra le sue pubblicazioni più recenti Lo yoga della bellezza edito da OM edizioni (2021)
- Il video integrale dell’intervista a Gioia Lussana per la rubrica “Ci medito su“
Gioia Lussana tiene un corso di Yoga nella scuola del Centro Promozione Danza
L’arte dello yoga: conoscere se stessi – di Gioia Lussana
“Che cos’è lo yoga? A che cosa serve lo yoga? Lo yoga tradizionale è nato in India come un mezzo per conoscere. Yoga è una via di conoscenza. E che cosa i primi yogin anelavano a conoscere? Conoscere chi siamo in profondità, far emergere attraverso le posture e le sequenze del corpo il nostro mondo interno: pensieri, sensazioni, emozioni, desideri. Attraverso l’espressione della nostra intimità, spesso celata o non sufficientemente integrata nel vissuto quotidiano diventiamo più liberi, più in relazione con tutto e con tutti, più completi. Già intorno al V secolo a.C. all’incirca intorno all’epoca del Buddha storico, alcuni gruppi di asceti chiamati ‘śramana’, letteralmente ‘coloro che si esercitano’ si proponevano la liberazione dall’esistenza condizionata, ovvero dalla sofferenza di dipendere costantemente da questo o da quello e vivere dunque schiavi di pulsioni, desideri, oggetti da possedere, sempre alla rincorsa di una felicità o di una soddisfazione permanente, che puntualmente sfugge all’esperienza quotidiana. Essi chiamavano samsara(letteralmente ‘girare in tondo’) questo girare in cerchio, questo ripetersi di pensieri e azioni, nuotando per così dire sempre nella stessa acqua, senza mai trovare lo slancionecessario per mettere il naso fuori e cercare una via d’uscita, un’acqua nuova, un orizzonte inesplorato. Senza poter conoscere come sentirsi finalmente liberi, affrancati dall’insoddisfazione di sentirsi sempre incompleti, separati, in una parola infelici.
I primi yogin cercavano la salvezza. E che cosa vuol dire essere salvi? La parola latina salvus letteralmente vuol dire intero (sarva in sanscrito, olos in greco). Interezza è quando la vita scorre senza dighe, in un fecondo scambio tra noi, la natura, gli altri. Essere in relazione è la vera salvezza, la chiave della vera felicità. Allora la mia energia riversata all’esterno e scambiata con quella degli altri si incrementa e da quell’impulso a mettere il naso fuori dal proprio piccolo orizzonte, dove tutto si ripete e mai niente di nuovo accade, diviene l’onda nutriente di una vita autenticamente vissuta.
Yoga è quell’impulso fruttuoso a mettersi in gioco, a scoprire relazione dove c’era soltanto solitudine auto-riferita. La radice sanscrita yuj-, cui la parola yoga deriva, vuol dire unire, mettere insieme, creare contatto e lo strumento che abbiamo più direttamente a portata di mano per metterci in relazione col mondo è il corpo. Lo yoga è un’arte e come tutte le diverse forme dell’arte come la danza, la musica, la poesia è libera espressione di sé. La nostra natura più profonda viene allo scopertoattraverso posture e sequenze del corpo fisico, animate da presenza, attenzione, consapevolezza partecipe. E lo strumento che funge da ponte tra mondo interiore e gesto fisico è il respiro. Ѐ il respiro che muove il corpo. Questa è una delle prime cose che ho imparato dallo yoga. Imparare a scoprire, sentire, osservare, accompagnare il respiro è muovere i primi passi nell’arte dello yoga. Ascoltare il respiro che diventa postura del corpo e dinamica del corpo nello spazio è cominciare a conoscersi intimamente, poiché ogni respiro non è uguale e non è mai meccanico, proprio come la vita. Ogni respiro porta in sé emozione, che nel movimento corporeo rivela tutta la profondità di cui siamo custodi.
Si dice che lo yoga fa bene. A che cosa fa bene lo yoga? Attraverso immobilità nella postura e movimento del corpo lo yoga agisce sicuramente sul rassodamento muscolare, ma soprattutto va a risvegliare e allenare la muscolatura profonda, quella sottile, che non dipende la nostra volontà, ma che attraverso lo yoga piano piano si scioglie, si distende e le contrazioni, le tensioni interne, spesso inconsce, piano piano si allentano. Questa distensione naturale si diffonde agli spazi articolari, i piccoli vuoti interni delle articolazioni, che da flessibili e sciolti quando si è bambini, col tempo si riducono portando rigidità e chiusura alla nostra espressione corporea. Ma mi sento di poter affermare che questi effetti benefici e salutari a livello fisico siano solo effetti collaterali dello yoga come percorso di conoscenza ed espressione di sé.”